Attivazione ed applicazione delle misure di sorveglianza passiva nei confronti di capi, nuclei e popolazioni di suidi selvatici appartenenti alla specie cinghiale (Sus scrofa L.) presenti nel territorio regionale: protocollo operativo.
La Peste Suina Africana (PSA) costituisce un importante pericolo sanitario per le popolazioni di suini, sia selvatici che domestici, a causa delle sue caratteristiche di alta contagiosità e mortalità, con la possibilità di infliggere ingenti danni economici diretti alle produzioni suinicole, a cui si vanno poi a sommare i danni indiretti legati alle limitazioni commerciali anche dei prodotti derivati. Per quanto riguarda le problematiche della PSA a carico dei suidi selvatici, è evidente il rischio di compromissione di habitat oltre alla possibilità che il selvatico possa fungere da vettore da e verso i capi in allevamento, sia zootecnico che anche a livello domestico. In ragione di ciò e della necessità di concreta ed efficace attuazione alle misure ed agli interventi previsti dal Piano nazionale di sorveglianza e prevenzione 2021 per la Peste Suina Africana, la scrivente Direzione, in collaborazione e coordinamento con la Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria - Unità Organizzativa Sanità Animale e Farmaci Veterinari e con l’IZSVe – Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, ha attivato una generale e complessiva azione informativa verso i soggetti interessati e coinvolti dalla problematica, attraverso note e circolari.
Da ultimo, in riferimento alle misure del Piano in parola legate all’attività di sorveglianza passiva dell’eventuale presenza di PSA nell’ambito regionale e della necessità di fornire un adeguato supporto formativo agli operatori – sia personale d’istituto (Corpi/Servizi di Polizia Provinciale) che operatori volontari – impegnati sul territorio, sono stati realizzati n. 4 incontri formativi, che si sono tenuti a Verona (per le province di Verona e Vicenza), a Belluno, a Treviso e infine a Galzignano Terme (per le province di Padova e Rovigo, la Città metropolitana di Venezia ed il Parco regionale dei Colli Euganei) - di cui alle note prot. n. 0333897 del 26 lug 2021 e n. 0422899 del 26 ott 2021 di questa Direzione - ai quali hanno partecipato, complessivamente, circa 200 operatori.
Nell’ambito di tale percorso formativo, l’IZSVE, oltre a mettere a disposizione del materiale tecnico per gli operatori (materiale che sarà oggetto di distribuzione a cura dei Servizi Veterinari delle ULSS territorialmente competenti) ha anche provveduto alla redazione di un protocollo operativo per l’attività di sorveglianza passiva, che si trasmette in allegato alla presente.